mercoledì 28 novembre 2012

Piove...a sgrulloni!

...stamani piove! Piove a 'sgrulloni', il che vuol dire che in due minuti, se ti ci ritrovi sotto, puoi bagnarti fino al midollo....
E proprio stamani le temerarie insegnanti di Bea, le stesse che lo scorso anno hanno portato la classe al campo scuola per tre giorni (tanta stima per loro), hanno in programma di andare con i mezzi pubblici (!) da scuola fino al "Teatro Quarticciolo" (un paio di quartieri di distanza) per assistere alla rivisitazione di 'Pelle d'Asino'.
Un bel tratto di strada a piedi, almeno 6 fermate di bus e altra strada da camminare....
...ma oggi piove! E piove a sgrulloni!
E allora? Allora ci chiedono una mano...'qualche mamma che possa accompagnarci, viste le condizioni del tempo?'...
Ci si guarda un po' in faccia, ci si conosce...un'occhiata di intesa e ci ritroviamo a far da scorta a 'sti nani caciaroni....tre mamme e un papà!
Si sbaglia strada (il tratto a piedi) ma si ritrova, si prende l'autobus, di nuovo quattro passi e finalmente il Teatro. In tutto ciò neanche una goccia d'acqua e i nani caciaroni riescono anche a far merenda col panino alla mortazza passato dalla scuola (per noi solo un po' di odore...)
Permettono anche a noi intrusi di assistere allo spettacolo, e durante la rappresentazione (ndr. pori ragazzini, che pesantezza!!!) viene giù anche la volta celeste...altre mamme che chiamano, si informano, chiedono...e noi li...al calduccio e riparati...e finalmente finisce!
Ma ora bisogna tornare a scuola. Ore 11,50!
Usciamo: quasi si intravede il sole...nessun ostacolo durante il nostro tragitto. Gli autobus quasi ci attendono alle fermate! E mentre stiamo dentro, il cielo fa cadere 'acqua molla' a secchiate! E noi? Riparati e al calduccio...e i nani caciaroni, si divertono a vedere l'acqua che forma delle cascatelle sui finestrini. Ci prepariamo a scendere: cappucci, impermeabili, ombrelli...eppure appena siamo con il naso fuori, non piove più! Ci aspetta ancora un po' di strada a piedi, ma un autobus che ci porterebbe fin davanti al cancello ci aspetta invitante...preso al volo: un paio di fermate e siamo a destinazione: 1,2,3,4....18,19,20!
Sono tutti! Arrivati!
Sani, salvi e...ASCIUTTI...e non appena si chiude il cancello della scuola, sgrullone!
Li attende un pasto caldo, con una nuova esperienza nel loro piccolo bagaglio.

Nani caciaroni e terribilmente fortunati!



Inviato da GePhone

domenica 25 novembre 2012

...finire la domenica in dolcezza...

..e dopo Hotel Transylvania, dove i mostri mostrano il loro lato tenero (l'effetto cacofonico è naturalmente voluto), la voglia di dolce si impossessa quasi automaticamente di me (non che ci voglia molto)...

Guardo cosa ho a disposizione e via. Il responso dice: torta di mele 'semplice'.

Dunque sbatto a lungo 2 UOVA con 150 GRAMMI DI ZUCCHERO.
A luuuuuuungo mi raccomando (ci faccio giocare anche le bambucce).
Appena ottengo un composto gonfio e spumoso, aggiungo sempre mescolando (e qui ringrazio le manine volenterose della Bea e della Greta) 180 GRAMMI DI FARINA e 1/4 DI BICCHIERE DI LATTE.
Mescolo mescolo mescolo e raccolgo quel che rimane della BUCCIA GRATTATA DI UN LIMONE (so bambine!!!) e lo unisco al composto insieme a UN CUCCHIAINO DI LIEVITO e giusto QUALCHE GOCCIA DI ESSENZA ALLA CANNELLA.
Verso il tutto in una teglia ricoperta con la carta da forno.
Sbuccio 4 MELE e le faccio a fettine e vi ricopro l'impasto pigiando un po' e cospargo con lo ZUCCHERO DI CANNA (in queste fasi ho spedito le bambucce a fare una commissione importantissima: contare quante mollette per stendere sono rimaste nel cestino).

Accendo il forno a 170 gradi e una volta informata attendo 45 minuti....e questo (quello sopra) è il risultato: buon appetito!!

P.S. Sono rimaste 13 mollette!


venerdì 16 novembre 2012

Le giornate no.


Le giornate no esistono. 
Esistono per tutti: buoni, cattivi, belli e brutti. 

Le giornate no, non sono solo le giornate sfortunate.

Le giornate no sono quelle giornate in cui niente ti va bene e niente ti fa star bene.
Le giornate no sono quelle giornate in cui la situazione in cui ti trovi, si fa più pesante e dunque la sostieni con più difficoltà. 
Le giornate no sono quelle giornate in cui i sorrisi si contano sulle dita di una mano, e quei pochi ti pesano come un macigno attorno al collo. 
Le giornate no sono quelle giornate in cui le lacrime ti salgono velocemente e inattese, su fino agli occhi spenti, e ricacciarle indietro diventa un'impresa ardua e complicata. 
Le giornate no sono quelle giornate in cui senti il tuo stomaco pieno e compatto come l'impasto di un panettone, nonostante abbia ingerito solo liquidi. 
Le giornate no sono quelle giornate in cui vorresti essere altrove, ma non sai neanche dove, perché stai talmente male che sai che in ogni posto sarebbe sempre e comunque una giornata no.
Le giornate no sono quelle giornate in cui aneli al sonno notturno come a un salvagente se stai affogando.
Le giornate no sono quelle giornate in cui buio e silenzio vorresti fossero i tuoi unici amici. 

Le giornate no hanno anche un pregio: finiscono. 

Oggi è stata la mia giornata no.

Domani non lo sarà (spero).

Grazie a chi è riuscito a farmi fare quel sorriso stentato.

E grazie anche a te, che non hai fatto niente. 

mercoledì 14 novembre 2012

318

QUELLA CHE...sono 318 giorni che hanno deciso di farmi smettere di lavorare
QUELLA CHE...non mi aiuta certo l'età che ho
QUELLA CHE...non sono mai stata capace di organizzare mentalmente neanche tre settimane di ferie
QUELLA CHE...guardo al mio futuro con sgomento e preoccupazione
QUELLA CHE...amavo e di molto il mio lavoro
QUELLA CHE...al mio lavoro ho dedicato tempo e salute
QUELLA CHE...ho trascorso 11 anni con persone che ora neanche la parola estranei li definisce completamente
QUELLA CHE...rispondo agli annunci disponendo dei requisiti richiesti eppure sono ancora 318 giorni che non lavoro
QUELLA CHE...mi domando quotidianamente che fine faremo
QUELLA CHE...di solito non mi compatisco ma sono 318 giorni che ogni giorno è sempre peggio

QUELLA CHE...racchiudo in me, altri millemila "quelli che", come me!
.

martedì 13 novembre 2012

L'ineluttabilità della natura.

L'ho sempre temuta.
Madre natura è una madre bella. Bella come la più bella delle donne, ma è anche una madre severa...una madre forte...
...e con lei non si scherza.

Si lascia strapazzare, si fa toccare e ritoccare e subisce pazientemente, ma al contempo, quando la sua forza sta per esplodere non riesce davvero a trattenersi.
E allora esagera, esagera e non fa complimenti. E non risparmia niente e nessuno.

E così ti ritrovi quasi in trance ad assistere a scenari devastanti e paurosi. A strade che diventano canali navigabili, fiumi di fango ed acqua che portano via tutto ciò che trovano sul loro cammino.
Campi ed intere frazioni abitate completamente sommerse e dove ogni cosa ormai galleggia inerme.

Non è la prima volta che succede. Non è la prima volta che l'acqua, e il fango e la loro forza, facciano si che ci si senta così piccoli e impotenti...ma è quando quei territori devastati, fanno parte della tua vita in modo così vicino, che tutto sembra elevarsi all'ennesima potenza.
E tutto sembra fare più male.

Coraggio! Oggi splende il sole.

lunedì 12 novembre 2012

La regina degli avanzi!

Penso capiti a tutti, di avere per casa avanzi di cibo, di pranzi o cene dove non tutto viene spolverato via dai commensali...
...bene! È tempo di riciclo.

Oggi per esempio, con una mezza padella di funghi trifolati, una mezza vaschetta di Philadelphia, una mezza mozzarella, un uovo, un po' di parmigiano e una base di pasta sfoglia, ho deliziato il palato delle bambucce con una torta rustica, che loro hanno mangiato credendo fosse pizza, il cui sapore non era mezzo, ma a tutto tondo!!!

Sarò pure 'nata infastidita' ma quando spadello, non me da' fastidio niente!

domenica 11 novembre 2012

Gelosia.

"Non è la gelosia, 
quello che sento,
quello che sento dentro! 
È più una malattia, 
che non ci riesco 
che non capisco proprio!!!"

Non é un bel sentimento la gelosia. 
O meglio: è bello se vissuto con la dovuta intelligenza. 
Se la gelosia ci mette i piedi in testa e ci fa ragionare con la sua testa, e ci acceca occhi e ragione, allora è il caso di ricacciarla lontana da noi....ma se la gelosia ci viene a trovare solo ogni tanto, ci fa sussultare il giusto e ci scalda il sangue quel poco che basta a farci sentire vivi, allora ben venga...
..sfortunatamente credo che la gelosia più diffusa sia proprio quella 'invalidante' descritta per prima, altrimenti non sarebbe gelosia...

E ci si ritrova gelosi di tutti e di tutto, manca l'aria e la testa comincia a viaggiare, a lavorare fantasticando immaginando chissà che!
Crescono i pensieri, e diventano mostri che tolgono sonno e appetito. 
La gelosia toglie appetito e sonno. Toglie appetito. 
Toglie sonno. 
Toglie.
Toglie anche l'amore, perché la gelosia ti cava gli occhi e ci mette i suoi e ti fa vedere ciò che vuole, strappa le tue orecchie e fa si che tu possa ascoltare solo ció che dice lei. Offusca il tuo cervello e ti manovra come una marionetta. 
La gelosia ti fa smettere di amare, perché "nella gelosia c'è più egoismo che amore". 


Anche se...
..."spesso, la gelosia non è che un presentimento"...






MI PIACE CUCINARE

Eh si! Eh si! Eh si!
Mi piace tantissimo cucinare, mi da una soddisfazione infinita, vedere come da semplici ingredienti singoli, si possano realizzare manicaretti profumati e saporiti.

Ho sempre apprezzato le gioie del 'fatto in casa', ma da 11 mesi a questa parte (da quando sono disoccupata) sta diventando quasi una 'missione'!

Prendete stamattina per esempio. Alle 5 in punto, occhi a palla, sveglia, sveglissima neanche fosse mezzogiorno (chissà se inconsciamente vivo la tensione derby!), ascolto il silenzio che regna sovrano, che neanche ricordavo che 'suono' avesse e poi su!
Un caffè e voglia di ciambellone!

Dunque ho messo insieme
- 4 uova
- 250 gr. di zucchero
- 250 gr. di farina
- 250 gr. di fecola di patate
- 1 limone grattato
- 1 bicchiere di latte
- 1 bicchiere di olio EVO
- 1 bustina di lievito
- cacao in polvere
- zucchero a velo

E ora, la mia cucina ha un profumo delizioso, e le bambucce faranno una colazione nutriente e sana, che naturalmente ho dovuto preventivamente assaggiare, per non far correre loro qualche rischio! 
SE SOLO POTESTE SENTIRE CHE BONTÀ! 

giovedì 8 novembre 2012

...sarà che sono della Lazio!

È vero, non posso nasconderlo: sono proprio una 'rosicona'. Com'e' che dicono quelli acculturati? Ce vado in puzza.
E neanche poco!

Però spesso il mio prendere d'aceto, dipende da comportamenti che mi fanno rimanere principalmente male, ma non perché siano comportamenti sbagliati, semplicemente perché non sono quelli che mi aspetto.

Allora mi mortifico e quasi per difesa, vado con la rosicata, ed il brutto è che non rosico solo dentro, ma mi rosica la faccia, le mani, la voce, i capelli. Se ne accorgerebbe anche un cieco che sto 'a rosicà'...e che non sono più spontanea e naturale, ma solo ed esclusivamente rosicante...

Ci sto male per prima, perché vado ad inficiare (almeno momentaneamente) il rapporto con la persona causa del rosicamento, ma a 37 anni suonati, sono sincera, ci ho provato un sacco di volte a cambiare atteggiamento ma proprio non mi viene...
...anche perché mi dico: tu non presti attenzione alla mia sensibilità, mi fai andare in puzza, ed io non posso rosicare?
Ad ognuno le sue...
...e io so' pure della Lazio!