lunedì 30 luglio 2012

Un punto preso, è un punto preso!

No. Non ho vinto nulla. 
'Un punto preso' nel senso di una 'impuntatura'. Un po' come quelle dei somari, che se impuntano e non li smuovi. 

Mi hanno insegnato il rispetto, quello vero. Quello che ti impone di dare del lei alle persone più grandi, a coloro con i quali non hai confidenza, a quelli che ricoprono un certo ruolo, e addirittura del voi, alle persone più anziane. 
Mi hanno insegnato a salutare, per prima, e a rispondere al saluto qualora mi si fregasse sul tempo.
E io saluto per prima, anziani, coetani, più giovani, più vecchi, amici, conoscenti...
Ora pero', se voi due dodicenni, che bene bene mi conoscete, (e ci conosciamo bene bene con i babbi e le mamme) ogni volta che mi vedete, la bocca non la aprite, sono due le cose, o ve fo schiatta' e ogni volta che passate pronuncio il vostro nome ad alta voce seguito da un calorosissimo 'ciao', costringendovi a rispondermi controvoglia o vi guardo fisso negli occhi restando muta, aspettando che voi giovani ignoranti, abbassiate lo sguardo senza naturalmente proferire verbo....
Famo così: i giorni pari la prima, e i giorni dispari la seconda...Somari! 

Ah ecco! Dunque i somari son loro...io me impunto e basta. 

sabato 28 luglio 2012

Ho fatto ambo!

Ho sempre ritenuto la maternità come un istinto, un momento in cui prevalesse in noi, solo ciò che la natura richiedeva in quel momento, in funzione delle esigenze del bambino, che è il rappresentante principale dell'istintività....

Ed io, insicura, complessata, impaurita (.....ma questo era un altro post!) e ancor di più abituata a vivere con il "tutto programmato, tutto segnato, a quest'ora questo a st'altr'ora quello", praticamente con la stessa morbidezza ed elasticità di un foglio a quadretti, anelavo a questa condizione di madre per lasciarmi andare finalmente alla vita libera dietro alla caccapappagiocopappacacca del bambino....
....e invece che è successo?! So' scappate fuori due bambucce, cosicché  quasi per uno scherzo del destino bizzarro, i miei quadretti già belli stretti, si sono fatti ancor più fitti e mi sono ritrovata a dover calcolare gesti, sorrisi, abbracci, carezze, parole....

Beatrice mi guarda e sorride, e io le dico:"bella"...Greta a distanza ravvicinata mi dice lagnosa:"a me pero' non me lo hai detto!"
Greta ride mentre mettendole il pigiama le faccio il solletico e Beatrice 'pretende' che la faccia ridere come la sorella....
Greta mi da la mano, e Beatrice che fin quel momento mi schifava manco fossi appestata, vuole naturalmente la mano; Beatrice si sdraia vicino a me e Greta si alza dal bagno senza finire il bisogno fisiologico pur di sdraiarsi accanto a me.
A me si, a lei no, a me no a lei si....si no io lei lei io si si no no lei lei io io lei io si no...

Ao'! Ammazza che palle...un istinto sta maternità me l'ha dato: mo' v'ammollo qua e scappo!

venerdì 27 luglio 2012

Confessioni.

L'apparenza inganna. E lo fa troppo spesso. E io lo vivo sulla pelle. Ed è una cosa che mi mortifica tantissimo. Chi mi conosce bene, ma bene bene, sa che sono quasi un 'giullare di corte' che come il buon Finocchiaro 'a me la battuta me piace' e che sono la prima a prendersi in giro e a prendere in giro...che rido salto scherzo e 'abballo' senza crearmi problemi....

....pero'! Tutto questo ha un pero', ed è la parte triste della storia.
Prima ho scritto chi mi conosce 'bene bene', perché il segreto sta tutto qua: per essere quella che sono ho bisogno di un grado di confidenza che va' oltre, di una Conoscenza con la C maiuscola.

Altrimenti, da 37 anni, la musica è sempre la stessa: mi chiudo a riccio ed escono tutte le mie insicurezze, i miei complessi e le mie paure. Ma quello che appare agli occhi della gente è purtroppo un essere freddo, distaccato, superiore...una stronza!
Per carità, non che non sia stronza, e tra l'altro me ne vanto (!) ma non lo sono a tal punto. E soprattutto non mi sento superiore, e non sono fredda.
Se mi allontano dalla cerchia è perché non mi sento a mio agio e non perché mi sento superiore. Se parlo poco è perché ho paura che non sia interessante ciò che ho da dire, non perché non voglio mischiarmi, se cammino a testa dritta senza voltarla, non è perché non voglio salutare chi mi sta di lato, ma perché ho paura che il mio saluto non venga corrisposto.

Non mi stanno 'sulle palle' le persone tanto per. Si, come tutti, ho le mie simpatie a pelle, ma cerco sempre di conoscere tutti un po' meglio prima di estremizzare il mio 'giudizio'.

Sono una finta estroversa (come una finta magra).
Ma mi basta una spalla, una mano un sorriso, e Finocchiaro si impossessa di me.

Ad maiora