Ho sempre ritenuto la maternità come un istinto, un momento in cui prevalesse in noi, solo ciò che la natura richiedeva in quel momento, in funzione delle esigenze del bambino, che è il rappresentante principale dell'istintività....
Ed io, insicura, complessata, impaurita (.....ma questo era un altro post!) e ancor di più abituata a vivere con il "tutto programmato, tutto segnato, a quest'ora questo a st'altr'ora quello", praticamente con la stessa morbidezza ed elasticità di un foglio a quadretti, anelavo a questa condizione di madre per lasciarmi andare finalmente alla vita libera dietro alla caccapappagiocopappacacca del bambino....
....e invece che è successo?! So' scappate fuori due bambucce, cosicché quasi per uno scherzo del destino bizzarro, i miei quadretti già belli stretti, si sono fatti ancor più fitti e mi sono ritrovata a dover calcolare gesti, sorrisi, abbracci, carezze, parole....
Beatrice mi guarda e sorride, e io le dico:"bella"...Greta a distanza ravvicinata mi dice lagnosa:"a me pero' non me lo hai detto!"
Greta ride mentre mettendole il pigiama le faccio il solletico e Beatrice 'pretende' che la faccia ridere come la sorella....
Greta mi da la mano, e Beatrice che fin quel momento mi schifava manco fossi appestata, vuole naturalmente la mano; Beatrice si sdraia vicino a me e Greta si alza dal bagno senza finire il bisogno fisiologico pur di sdraiarsi accanto a me.
A me si, a lei no, a me no a lei si....si no io lei lei io si si no no lei lei io io lei io si no...
Ao'! Ammazza che palle...un istinto sta maternità me l'ha dato: mo' v'ammollo qua e scappo!
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