giovedì 29 maggio 2014

QUANNO CE VO', CE VO'! 

Mo me diverto eccome,
so un fiume de parole;
è ardua la mia impresa:
sto concentrata e tesa!
Ve vojo di la mia
e scatta parodia,
sulla metà del cielo...
...metà, dai famo un terzo...
stendiamo un triste velo
e stiamo un po' allo scherzo!
I padri, e per qualcuna
che c'ha sta gran sfortuna,
so ancora orsú mariti
serviti e riveriti.
Se tu ne hai visto uno,
allor li hai visti tutti:
se salva qualcheduno
il resto van distrutti!
Non trovano mai niente
e qualcuno n'è cosciente,
se tutto riesce bene
da loro non proviene!
So spesso brontoloni,
le spalle hanno coperte,
non sono affatto boni
c'han noi che siamo esperte...
e confidano tranquilli
che tutto si realizza:
casa lavoro e figli
e senza un po' de strizza!
Qualcuna a metà strada,
la storia spesso narra, 
la cosa si ci aggrada:
se ripiglia la caparra;
lo manda indietro tosto...
...e tutto torna a posto!
So maschi poveretti
non è per colpa loro:
so nati coi difetti
e cercano ristoro!
A noi ci hanno create 
pe daje la speranza
poracci che serate:
j'é nguastimo l'esistenza!
Ma senza noi so persi
e chiudo qui sti versi,
comunque é si beata
chi sta zavorra s'è scrollata! 




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