Per aiutare una cara amica ad allestire una mostra, ieri ho rovistato nella mia scatola dei ricordi...ho trovato ciò che poteva esserle più utile, ma soprattutto ho trovato decine e decine e decine di lettere che ho ricevuto nella mia adolescenza e alle quali corrispondono decine e decine e decine di lettere che ho spedito.
Che bello. In un attimo ho rivissuto quella frenesia che mi accompagnava fin dalla mattina, quell'impazienza che arrivasse il rientro a casa nella speranza di trovare la cassetta delle lettere piena. Eh si, magari erano passati già 6 o 7 giorni da quando avevo spedito la mia, quindi i tempi erano giusti....poteva esserci!!
Che amarezza quando non trovavi nulla, ma gli scalini quattro a quattro se invece LEI era li: di corsa ad aprirla e a leggerla tutta di un fiato e subito via a scriverne un'altra raccontando per filo e per segno tutti ciò che era capitato in quel breve periodo: dettagli, sfumature, persino gli odori e i colori.
Si. Era davvero una bella attesa, con la certezza che la tua amica di penna, dall'altra parte, vivesse le tue stesse emozioni e sensazioni.
E ora?! Ora la penna non sappiamo neanche più tenerla in mano: scriviamo messaggi, uozzappate, sms, mms, stati, note, mail. Ci sono le emoticon che ci semplificano le emozioni, testi e caratteri speciali che ci semplificano la stesura....è tutto più' freddo e distaccato. Se perdi, o ti rubano o ti cambi il cellulare, perdi tutto ciò che potrebbe essere, lontanamente, paragonato ad un epistolario....
Però devo essere sincera fino in fondo; sarà che ho l'animo sensibile, ma quando invio un messaggio speciale, ad una persona speciale, riesco a vivere le stesse emozioni nell'attesa della risposta.
Speriamo di non perdere almeno questo.
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