giovedì 28 giugno 2012

Il supplì.

Tipico antipasto nella cultura culinaria del Lazio.

"Il nome completo di questa tipica pietanza da rosticceria in realtà è 'supplì al telefono' derivante dal fatto che per mangiarlo caldo, come è tradizione, andava aperto in due e la mozzarella filante creava un 'filo' tra le due parti di riso facendolo sembrare, appunto, un telefono."


Ecco. A me invece piace freddo. Ma freddo freddo. 

Il top lo raggiunge se è del giorno prima, quando la mozzarella non è più filante, ma è tutto un pezzo, e resta incastrata in una delle due parti, neanche fosse di gomma (tanto è difficile separarla) e anche del riso non si distinguono più i chicchi ma puoi tranquillamente tagliarlo a fette come un salame e il tutto resta ben bene compatto manco fosse un monochicco gigante.

Ne compro sempre qualcuno in più e lo faccio di proposito, pregustando già col pensiero, quel blocco di riso unto e bisunto che assaporerò il giorno dopo e che si sedimenterà prepotentemente nello stomaco, magari iniziando con una colazione cosi nutriente una nuova giornata....strano eh?! ma com'è che dicono quelli acculturati? De gustibus non disputandum est. 

A me il supplì me piace freddo! 


lunedì 18 giugno 2012

Dettagli.

Seduta accanto a me. Composta. Capello sciolto, lucido e boccolato, truccatissima nonostante il caldo torrido: ombretto, mascara, fondotinta, fard, rossetto...
Maglia bianca aderentissima tempestata di pietre preziose, jeans attillati tipo seconda pelle, tenuti su da una cinta griffatissima. Sandalo alto, molto piu' che alto, pieno e strapieno di fasce e fascette colorate (che fanno scopa con la cinta). Unghie dei piedi con l'ultima smaltatura del momento: microdisegni e brillantini....

Poi si muove e un odore malsano mi prende alla gola, mi abbasso per raccogliere la custodia degli occhiali e vedo i talloni neri e screpolati: 'nc'è niente da fa. Sono i dettagli che fanno la differenza.

venerdì 15 giugno 2012

La vita con le bambucce.

Diverse.
Come il giorno e la notte. Fisicamente molto simili, ma per il resto, due opposti: solo l'estrema vivacità le accomuna!

Greta, una bambina dolce e un po' ruffiana.
Beatrice, pragmatica ed estremamente reale.

Conversazione tipo:
Greta:<< Beatrice per favore mi regali questo astuccio che io sono la tua sorellina più fantastica e più buona e meravigliosa?>>
Beatrice:<< ....c'hai solo me!>>

Le adoro, soprattutto quando dormono. :D


giovedì 14 giugno 2012

Nel nome della verità.

La difendo, la inseguo, la insegno.
La verità.
Ma nel nome della stessa, non ci si puo' illudere di ottenere cio' che si chiede, semplicemente perchè la si è esposta!
Alla tua verità, io rispondo con la mia verità. E la tua non è migliore della mia. Come la mia non è migliore della tua. Sono due verità scaturite da culture, tradizioni, esperienze diverse. e se la mia verità disattende le tue sensazioni, le tue aspettative e le tue richieste non vuol dire che questo mondo sia ipocrita. E che io sia un'ipocrita. Anzi, proprio perchè non collima con la tua, dovresti accettarla e congratularti perchè sono stata sincera. E soprattutto, nel momento in cui chiedi, devi essere pronto ad accettare qualsiasi risposta. Altrimenti non chiedere, e immagina cio' che preferisci.
E se a volte 'sta verità fa male (ma solo perchè non è quella che ci si aspettava) bisogna saperla incassare, con eleganza e magari un po' di autoironia.
E fattela 'na risata 'gnitanto!

mercoledì 13 giugno 2012

Enjoy the silence.

Il silenzio. Questo sconosciuto. Non ce n'è di silenzio in una casa dove ci sono dei bambini ( pensa dunque dove sono le bambucce! ).

Lo cerchi. Lo pensi. Neanche te ne ricordi più il 'rumore'. Daresti qualsiasi cosa per 5 brevissimi minuti di silenzio. E provi anche a fare pseudo patti con qualcuno o qualcosa, promettendo chissà che ', laddove riuscissi ad ottenere 'sto premio così ambito. E poi ecco. La luce in fondo al tunnel: l'ennesimo piatto del pranzo rovesciato sul tappeto, l'ennesimo pianto disperato della vittima rimasta senza viveri. E tu ne approfitti. Neanche te ce incazzi perchè sai che ora, forse, otterrai ciò che cerchi da sei anni. Lui. Il signor silenzio.

Raccogli piatti, cibarie varie, asciughi e pulisci sommariamente e poi annunci la 'punizione' più congeniale: ora vi dividete, una in cameretta e l'altra nella sala e guai a chi fiata. GUAI. Finchè non ve lo dico io!

E corri, corri in cucina a prendere una sigaretta, prepari la sedia, allunghi le gambe sulla panca come piace a te, ti prepari ad accenderla e.... SBATABATAPUMPUMTRATRATTATTATRATRATRATRATRSDENGHSDENGHSDENGHTINTIN.....
...i vicini hanno deciso proprio oggi di cominciare i lavori di ristrutturazione.

Daje bambu', uscite da 'ste camere e scatenatevi!

martedì 12 giugno 2012

Troppo lunga da tatuare?

Ho due bimbe, mica una 
brillano più della luna; 
son la gioia più preziosa, 
a par lor nessuna cosa! 
Han riempito con amore, 
ogni spazio del mio cuore: 
son vivaci e furbe assai 
ne combinano di guai! 
Sono due: che faticaccia, 
ma quando aprono le braccia 
per venire incontro a te 
puoi sentirti come un re! 
Quattro occhietti spalancati, 
due nasetti raffreddati. 
Due boccucce da sfamare, 
quattro orecchie per sentire. 
Quattro piedi cicciottini, 
e in bocca un sacco di dentini. 
Quattro mani sempre all’erta: 
ogni giorno una scoperta! 
La mia vita è tutta doppia 
grazie a questa strana coppia: 
dal mattino a tarda sera 
san creare l’atmosfera: 
una a destra l’altra a manca 
e nessuna sembra stanca. 
Doppia mole di lavoro. 
Doppie urla fatte in coro… 
…ma sui loro dolci visi 
sono doppi anche i sorrisi. 
Doppio è anche il loro cuore 
che sa dare solo amore. 
Che fortuna strepitosa: 
doppio è proprio una gran cosa!!! 

lunedì 11 giugno 2012

Il lupo perde il pelo...

...ma che tristezza.

Sono passati almeno un paio di decenni eppure certe cattive abitudini non si sono perse nel tempo.

Dico io. Ma come si fa a non avere un gusto proprio, un'idea propria, una personalità? Eppure non è così difficile, e soprattutto quando di diventa adulti, dovrebbe essere la normalità.
Eppure c'è chi ancora, come vent'anni fa, scarseggia in originalità. E non lo nasconde. E insiste.

Per carità. Io non posso che bearmene, ma ao'! Eccheppalle!

Io sono il frutto di me stessa. Qualcun'altro 'so vent'anni che è il frutto mio!

sabato 9 giugno 2012

Dubbi. Fugati.

A quasi sei mesi dalla consegna della lettera di licenziamento, dopo 14 anni di onorata carriera, ancora mi sto chiedendo se sono una vittima della crisi del periodo, o una vittima della stronzaggine umana......

Conoscendo molto bene i soggetti che hanno 'acchittato' il tutto, sarei propensa a optare per "la seconda che hai detto". Ma vorrebbe dire, dar loro una soddisfazione che non meritano, e allora sai che c'è? I 'due frocioni' stanno bene così, ed io decido di rientrare a pieno titolo nella categoria di 'un GIOVANE su tre che non lavora' in questa Italia strapazzata e sfruttata.

La parola giovane mi calza a pennello. Non trovate?

venerdì 8 giugno 2012

L'ultimo giorno di scuola.

Giusto una ventina di anni fa, questo era il giorno che attendevo con un desiderio incommensurabile. Da natale cominciavo il conto alla rovescia sulla Smemoranda. E piu' si avvicinava, piu' il sorriso sul viso prendeva le sembianze di una paresi facciale. Ed era il giorno in cui mi alzavo anche prima del solito e con un desiderio di scuola mai provato prima. L'ultimo giorno di scuola. Soprattutto negli anni senza esami finali (fortunatamente erano i piu' numerosi), questo era IL GIORNO!

E ora che succede?! Com'è che ho 'sto senso d'angoscia che da ieri sera mi pervade? Non provo piu' la stessa euforia, ed il conto alla rovescia parte da oggi in attesa di quello che è diventato ora IL GIORNO: il primo giorno di scuola.

Che poi io parlo per loro: 'ste creature si annoiano tre mesi a casa no?! Ma infatti dovrebbero accorciarle le vacanze estive....che vantaggi ci sono nell'oziare pressapoco cento giorni?!

Ma soprattutto come faro' senza il rito dell'entrata e dell'uscita? Macchine in quadrupla fila pur di sostare davanti al cancello, bambini che cercano di accaparrarsi la prima fila davanti al portone per essere i primi a varcarlo non appena la campana da il via come uno starter (sono ancora nella fase entusiasmo alle stelle), mamme nervose, mamme simpatiche, mamme stronze, mamme che raccolgono soldi per le feste, per il fondo cassa, per i materiali didattici, per i regali alle maestre, per le gite (basta che raccolgono, e secondo me a volte ho 'sganciato' anche per spese private!), mamme che parlano e sparlano, mamme che corrono e mamme che se la pigliano comoda, mamme, mamme, mamme...mamme, che ora come me, cominceranno da domani a spuntare i giorni del calendario in attesa del nuovo giorno: il primo di un nuovo anno scolastico!

giovedì 7 giugno 2012

Il buco nero.

Me ne avevano parlato. Più di qualcuno me lo aveva accennato. Lo avevo intrasentito. Qualcuno me lo aveva intradetto. Da qualche parte lo avevo intraletto.
Discorsi fra le righe o esplicite ammissioni.
Ci credo,non ci credo; sarà così, non sarà così. Ti soffermi a pensare se possa essere una cosa possibile. Non puoi saperlo, non hai esperienza. Puoi dire la tua, il tuo pensiero (e magari insisti pure), ma senza niente fra le mani. Senza nulla per appoggiare o confutare 'sta teoria che ti propongono loro: quelli che lo possono dire. Quelli che lo sanno.
E poi oh! Uomini e donne, più o meno giovani, cittadini o di provincia....alti, bassi, magri, robusti, ricchi, poveri.... Tutti dicono la stessa cosa. Sgrunt.

Ed oggi finalmente lo posso dire anche io: esiste il buco nero del tatuaggio.
Non si è ancora asciugata la (piccola) parte del corpo dedicata alle mie figlie, che già sto pensando a 'dovecosaquandoilprossimo'?!?



Inviato da GePhone

mercoledì 6 giugno 2012

Un tuffo nel passato.

Esattamente alla seconda meta' degli anni 80.

Quando ero ancora una bambina grassottella. Quando mia nonna Rosa mi preparava tutti i pomeriggi la merenda. Quando le vacanze estive erano il mese di luglio a Giulianova Lido e i restanti mesi a Castello. Quando il pomeriggio scendevo 'in piazzetta' con la bici. Quando c'era solo il Tg sul primo canale ed i titoli erano scritti alla fine. Quando le sorprese delle merendine del Mulino Bianco si collezionavano. Quando alle feste di compleanno c'era la divisione maschi/femmine. Quando a scuola portavo il grembiule nero. Quando gli scoobydoo erano i portachiavi piu' diffusi. Quando il centro commerciale era Cinecittà 2. Quando la festa del quartiere era l'evento della stagione. Quando gli zaini erano Invicta.

Quando 'Quella casa nella prateria' era un appuntamento fisso.

E da quando ho scoperto che è di nuovo in onda, non faccio altro che pensare a quella fantastica seconda meta' degli anni 80.